I filmati che realizzo servono delle cause
Una storia deve avere un protagonista che ha uno scopo da raggiungere.
Il protagonista, fuori e dentro di sé, incontra degli ostacoli.
Gli ostacoli interiori costringono il protagonista a compiere dei cambiamenti.
I cambiamenti che avvengono nel protagonista, cambiano il mondo.
Sappiamo tutti che la narrazione è uno strumento potentissimo di branding e che spesso viene usata per evocare sogni quasi irrealizzabili o comunque lontani dalla realtà.
Io voglio usare la narrazione per descrivere un mondo possibile (a volte doloroso, spesso meraviglioso): quello che già stiamo vivendo.
Voglio aiutare a godere della quotidianità di quello che è bello (umano) fare o desiderare e che nello stesso tempo ci porta al di là di noi stessi.
Ma c’è un punto che mi preme sottolineare: i racconti che si basano su testimonianze – come quelli che realizzo io – sono efficaci soprattutto se i protagonisti delle storie lasciano trasparire la complessità, la fragilità e le tensioni presenti in ognuno di noi.
Una storia senza conflitto interiore non è una storia.
Soltanto se accettiamo di metterci in gioco, di ammettere i nostri dubbi e le nostre difficoltà, possiamo mostrare l’infinita stupefacente bellezza della nostra umanità e contribuire a creare quel legame necessario per qualsiasi tipo di relazione.

Il mio approccio ai film d’impresa
I film che realizzo per le imprese e le associazioni
hanno una durata media di 7 minuti,
ma non è una durata che decido a priori.
Non offro pacchetti standard e alcuni “paletti” entro cui stare li possiamo comprendere meglio durante la realizzazione del film.
Durante la realizzazione, non prima. I miei film non partono da una sceneggiatura scritta a tavolino. Quello che funziona lo scopro facendolo.
Uso delle tecniche, delle procedure, un processo tipico di lavorazione che però ogni volta può prendere direzioni diverse.
Parto dal comprendere lo scopo, dal capire molto bene a chi vuoi rivolgerti, dal registrare (solo audio) nostre conversazioni, dal trovare le musiche.
E le immagini – le scene del film che mi servono – le visualizzo e le realizzo soltanto dopo, in gran parte con un taglio di tipo documentaristico.
Bisogna stare nei costi e nei tempi, risolvendo questioni logistiche ed imprevisti di ogni tipo.